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Lo lavo o non lo lavo? Pulire e igienizzare il pelo del gatto senz’acqua

Lo lavo o non lo lavo? Pulire e igienizzare il pelo del gatto senz’acqua
Novembre 10, 2020 Yuup
Tempo di lettura: 6 minuti
Indice
Lavare il gatto

Bisogna fare il bagno al gatto?

Lavare il gatto? “Anatema!” molti risponderanno.
Dopotutto, il gatto è notoriamente un animale “autopulente”, che quando non perlustra il territorio, mangia o gioca trascorre gran parte del tempo a dormire e a leccarsi meticolosamente.

Perché allora lanciarsi in un’impresa così pericolosa da apparire suicida? In fin dei conti, siamo perfettamente consapevoli che proporgli il bagno trasformerà con un guizzo di bacchetta magica Birba in Killer…

Perché il gatto si lecca tanto spesso

Sì, quello che si dice sui gatti è vero: si leccano davvero spesso e in particolare eseguono quotidianamente un’accurata pulizia del pelo, del musetto, delle orecchie e delle zone genitali.

Il loro è un istinto profondamente radicato e metodico. Metodico perché, se avete notato, il micio esegue la sua pulizia procedendo secondo un ordine prestabilito: prima le zampette, che inumidisce per bene, poi il muso e le orecchie e infine il corpo e la coda. Il tutto con l’aiuto di una lingua ruvida con papille “a uncino”, che gli permettono anche di “pettinarsi”.

La pulizia nel gatto è di fondamentale importanza per svariate ragioni.

  • In primo luogo il gatto ama sentirsi pulito e leccarsi lo aiuta a rimuovere tracce di sporco e polvere. Per di più, quando si lecca distribuisce sul pelo gli oli naturali della pelle, che ammorbidiscono il manto e in un certo qual modo lo rendono impermeabile.
  • Oltre che a pulirsi e rimuovere i peli morti e la sporcizia, però, toelettarsi al gatto serve anche per regolare la temperatura del corpo, rinfrescandosi durante il caldo intenso.
  • Inoltre, trattandosi di un rituale quotidiano e sistematico, diventa un momento di relax e distensione per il micio, che così tiene lontano lo stress e la tensione.
  • Leccarsi il pelo è poi un modo di rinsaldare i legami con eventuali altri felini, con i quali si lancia in una vera e propria toelettatura sociale che conferma l’appartenenza allo stesso gruppo.

Non sorprende, quindi, che Leo sia un groomer esperto e non gradisca le nostre attenzioni in fatto di bagno!

Perché il gatto a volte va lavato

Eppure, a volte il gatto va lavato. Come tutti, infatti, neanche lui “nasce ‘mparato”: a insegnargli come pulirsi, da cucciolo, ci pensa mamma gatta.

  • Ecco il primo fattore che può richiedere il nostro intervento per la pulizia: non tutti i gattini hanno la fortuna di essere svezzati! Capita a volte, per vari motivi, che un gattino venga raccolto a pochi giorni di vita e che quindi non possa beneficiare delle cure materne. In questo caso, è possibile che il micio non si lavi o non lo faccia spesso come i suoi simili, semplicemente perché non sa farlo.
  • Un altro fattore che impedisce al gatto di lavarsi è la vecchiaia e qualche doloretto alle articolazioni. I gatti sono animali molto flessibili (quante volte abbiamo pensato che quella capacità di ruotare il collo ci sarebbe tornata utile, quando dobbiamo parcheggiare in micro-spazi…), ma con il passare degli anni potrebbero manifestarsi dei dolori e delle rigidità articolari che gli impediscono un’attenta pulizia.
  • Anche l’igiene orale del gatto ha la sua importanza! Se compaiono problemi ai denti o alle gengive, il dolore o il disagio potrebbero spingere Ginger a smettere di toelettarsi.
  • Ci sono poi alcune condizioni che scoraggiano naturalmente il gatto dal lavarsi. Tra queste, il sovrappeso (il micio fatica a raggiungere certe zone), l’età anziana (un “nonnino” tende più facilmente a trascurare la pulizia) e il pelo lungo, che si aggroviglia e ostacola la pulizia anche del micio più volenteroso.

Talvolta basta la spazzola: come tenere pulito il gatto

Se vogliamo evitare che il nostro pacioso micione diventi il corrispettivo felino di un licantropo, è importante entrare nella sua testa, cioè nel suo modo di concepire la pulizia.

Come abbiamo visto, mantenersi pulito è qualcosa di vitale per il gatto. Se dunque Trilly è già una provetta toelettatrice di se stessa, proviamo ad assecondarla con un gesto molto semplice: la spazzolatura.

Spazzolare il gatto è un’azione che aiuta a rimuovere il pelo morto (sì, proprio quello che, toelettandosi, il micio ingerisce e poi torna a restituirci sotto forma di boli di pelo…), soprattutto quando a causa della lunghezza del manto l’animale ha difficoltà a eseguire una toelettatura adeguata.

Spazzolare regolarmente il gatto permetterà dunque di mantenere il pelo bello lucido e privo di nodi. Per di più, vi consentirà di tenere d’occhio lo stato del manto e della cute, verificando l’eventuale presenza di forfora o di parassiti.

Attenzione! Non tutti i gatti amano essere spazzolati. Alcuni gongolano e si sciolgono in fusa, altri fanno scattare gli artigli non appena la spazzola si sposta in zone dove non gradiscono essere toccati. Ecco perché è importante abituare il micio fin da piccolo, procedendo per gradi e con delicatezza.

Lavare il gatto senza fargli il bagno si può!

Se diventa necessario procedere a una pulizia più profonda (in caso di micio anziano o malato, per esempio), è comunque possibile lavare il gatto senz’acqua e senza fargli il bagno. Alcuni prodotti specifici possono semplificarvi la vita e darvi dei risultati di cui andar fieri.

Le miscele di polveri a effetto anti-unto, per esempio, assorbono il grasso in eccesso senza seccare il pelo e facilitano l’operazione di spazzolatura.

Particolarmente indicato è poi lo shampoo secco, che verrà applicato sul pelo del gatto con un piacevole massaggio e che non richiede risciacquo.

Infine, per i casi più “ostici” (gatto esploratore, che rincasa carico di gloria e di sporco), è opportuno ricorrere a un aiuto in più: le mousse igienizzanti e disinfettanti.

Il pelo della vostra piccola tigre domestica tornerà a essere soffice e brillante come la seta… da affondarci le mani (gatto permettendo)!

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