0444 719637 - info@cosmeticaveneta.it

La memoria dei cani: i pelosetti ricordano per davvero?

La memoria dei cani: i pelosetti ricordano per davvero?
Giugno 14, 2024 Yuup
Tempo di lettura: 19 minuti
Indice
cane guarda delle foto appesa al muro sopra al letto

Come funziona la memoria dei cani? Cosa ricordano i pelosetti? E perché talvolta la memoria dei cani ci sembra così stupefacente?

Iniziamo a raccontarlo con una storia.

Luca ha venticinque anni e da pochi mesi si è trasferito all’estero per motivi di lavoro, lasciando la casa dei suoi genitori, dove vive la dolcissima cagnolina Nuvola.

La vita nella nuova città è frenetica e Luca sente moltissimo la mancanza della sua amica. Quando finalmente torna a casa, dopo sei mesi, si chiede se lei si ricorderà di ancora lui…

È un sabato mattina, arriva in stazione, noleggia una macchina e guida fino alla casa dei suoi genitori. A pochi metri dal cancello, sente l’abbaiare familiare di Nuvola: la cagnolina corre verso di lui, è agitatissima e trema anche un pochino!

Scodinzola forte forte e appena Luca apre il cancello gli salta addosso, gli lecca tutto il viso, le braccia, le mani…è un uragano di affetto!

Luca si accovaccia e la abbraccia. L’amore di Nuvola gli scioglie il cuore.

Nonostante siano passati sei mesi, la cagnolina lo accoglie con lo stesso identico entusiasmo di quando vivevano insieme.

Passato questo momento di commozione Luca si siede per terra e pensa fra sé e sé: “Ma la memoria dei cani è così forte?” La risposta è sì, Nuvola ha dimostrato di ricordarsi di lui e di aver fiutato il suo arrivo ancor prima di vederlo.

Così, appena riesce ad alzarsi da questo turbine di emozioni, Luca si incammina e va al parco con la sua Nuvola, torna a casa e giocano per un bel po’ di ore e più tardi si godono una serata tranquilla davanti alla tv. Dopo qualche giorno, quando arriva il momento di ripartire e tornare alla routine lavorativa nella sua città, Luca promette alla  pelosetta che tornerà appena potrà.

E così, a ogni ritorno a casa Nuvola gli dimostra che, nonostante tutto, nessuna barriera di spazio o tempo può spezzare il loro legame che sarà sempre forte.

un uomo abbraccia un labrador e si scambiano delle coccole

Luca e Nuvola si riempiono di coccole e baci.

Cosa sappiamo della memoria dei cani?

La storia di Luca e Nuvola intreccia la sfera della memoria con quella del tempo, due dimensioni fortemente legate tra di loro, come abbiamo visto nell’articolo dedicato alla percezione del tempo nei cani.

Oggi cerchiamo di capire cosa sappiamo della memoria dei cani, riportando alcuni studi sul tema e cercando di rispondere alle domande più comuni riguardo a cosa riescono a ricordare i nostri pelosetti.

Una storia come quella di Luca può essere successa a molti di noi, magari con delle varianti, ma quante volte siamo rimasti stupiti nel constatare che il nostro cane si ricordasse esattamente la posizione di un oggetto ad esempio?

O come faccia a riconoscere certe persone, anche se è passato un secolo dall’ultima volta che le ha viste?

E ancora, la memoria dei cani è legata al loro passato? Se hanno sofferto, per essere stati abbandonati o hanno vissuto in un rifugio in terribili condizioni, questo ha lasciato un segno nella loro memoria? I loro comportamenti particolari in determinate situazioni possono derivare da un ricordo?

primo piano dello sguardo di una donna e di un cane

E se la memoria dei cani e quella degli umani avessero dei punti in comune?

Che differenza c’è tra la memoria dei cani e quella umana?

Sappiamo che i cani sono dotati di memoria e questo è un punto di partenza importante, che ci aiuta a comprendere le loro emozioni e il loro comportamento.

Secondo Darwin , infatti, “i sensi e le intuizioni, le varie emozioni e facoltà delle quali l’uomo va fiero, come amore, memoria, attenzione, curiosità, imitazione, ragione eccetera possono essere riscontrate in una fase incipiente e talora persino sviluppata negli animali”.

In termini generali, la memoria dei cani e quella degli umani sono naturalmente diverse tra di loro.

Ci sono comunque dei punti in comune e, per capirli, possiamo immaginare la memoria dei cani come se fosse composta da tanti piccoli cassetti, dove ognuno racchiude una capacità mnemonica differente.

cane salta e in secondo piano una donna passa l'aspirapolvere in casa

Che confusione! Meglio darsela subito a gambe…

La memoria associativa dei cani

Viene chiamata anche memoria dichiarativa e relazionale ed è la capacità di relazionare degli elementi a degli eventi, a delle persone, a dei luoghi che appartengono a una dimensione temporale passata.

Se ad esempio prendiamo in mano il guinzaglio, il nostro cuoricino a quattro zampe ha già associato quell’oggetto all’imminente passeggiata.

Ma pensiamo anche all’aspirapolvere.. in genere è l’incubo dei pelosetti, che appena ci vedono prenderlo scappano a gambe levate.

Per gli umani la memoria associativa è a dir poco rilevante, perché il cervello effettua continue associazioni basate sugli oggetti che vengono visti; quando la mente recupera un’informazione una cosa ne ricorda un’altra, e un’altra ancora e così via.

La memoria di specie

Chiamata anche memoria ancestrale, risale a quando i cani erano animali selvatici e,  prima ancora, dei lupi. È strettamente legata alla sopravvivenza ma può risvegliarsi se accadono condizioni che lo richiedano, come ad esempio ritrovare la strada di casa se il cane si è smarrito.

Negli umani si parla di cervello rettiliano, la parte più primitiva che regola l’istinto di sopravvivenza e i bisogni primari. Diversi studiosi fanno risalire all’azione di questo cervello dei meccanismi deputati a salvaguardare la sopravvivenza, come ad esempio quello di attacco-fuga. Se, ad esempio, succede qualcosa di potenzialmente pericoloso, gli umani scelgono di scappare oppure attaccare.

È interessante notare che questo meccanismo è ancora così radicato nel cervello umano da far percepire come potenzialmente pericolosi anche eventi e situazioni che non lo sono affatto e questa sembra essere la causa di stati d’ansia e stress di cui il genere umano soffre.

Per fortuna che i nostri pet sanno alleviarlo con la loro presenza e con il loro infinito affetto.

due cani pastore su un prato, uno adulto e un cucciolo

Come mai certi cuccioli sanno già comportarsi?

La memoria di razza

La memoria dei cani legata alla razza è quella che ne determina indole e tendenza caratteriale. È slegata da ogni educazione ricevuta ed è quella che distingue, ad esempio, la memoria dei cani pastori da quelli da tana o da muta.

Questa memoria dei cani è alquanto misteriosa, perché spiegherebbe come, ad esempio, un Pastore Australiano che non ha mai visto un gregge di pecore ne sia attratto e sapesse già come comportarsi con loro anche senza avere ricevuto un’educazione specifica.

Essendo gli esseri umani appartenenti a un’unica razza, in questo caso non si può parlare di memoria di razza umana, come invece accade nei pelosetti.

La memoria episodica

È la capacità di ricordare un evento accaduto anche molto tempo addietro.

Questa capacità è stata dimostrata nei cani attraverso l’addestramento a imitare un’azione umana. Anche dopo 24 ore, i cani ricordavano ancora l’azione, dimostrando così di possedere una memoria che possiamo definire imitativa.

Questo studio ha portato i ricercatori del Dipartimento di Etologia dell’Università di Budapest ad insegnare a 17 cani a imitare delle azioni eseguite dall’uomo, utilizzando il metodo di addestramento chiamato “Do As I Do”.

Questo sistema si basa sull’uso dei cosiddetti neuroni specchio, ovvero delle cellule presenti sia nei cani che negli esseri umani che si attivano quando osserviamo un nostro simile compiere un particolare gesto. Con questo metodo, l’istruttore ha compiuto un’azione, ad esempio il  saltare, e poi ha dato al cane il segnale “Do It”, che lo ha indotto a ripetere la stessa azione..

I ricercatori hanno così dimostrato che i cani sono in grado di imitare l’azione richiesta dall’uomo anche dopo 24 ore, il che dimostra l’esistenza in loro di una memoria di ciò che è accaduto.

Per approfondire ulteriormente, gli studiosi hanno mostrato ai cani delle azioni di vita quotidiana. Hanno quindi aspettato un po’ di tempo e, in modo del tutto inaspettato, hanno dato il segnale “Do It”.

Il risultato? I cani hanno imitato l’azione alla perfezione, e per i ricercatori questo significa che per farlo i pelosetti hanno utilizzato proprio la memoria episodica.

Anche gli esseri umani possiedono una memoria episodica che è la capacità di ricordare un evento e, allo stesso tempo, di riportare alla mente quando è accaduto.

Ora che abbiamo visto quali sono i principali tipi di memoria dei cani, approfondiamo le caratteristiche in termini di tempo, ovvero come funziona la memoria dei cani a breve termine e a lungo termine.

il musetto di un cane sopra a delle fotografie a indicare la memoria dei cani

Anch’io ho i miei dolcissimi ricordi!

Memoria del cane: quanto dura?

Siamo in grado di definire quanto dura un ricordo nella mente del cane? Una ricerca presso l’Università di Stoccolma ha dimostrato che i cani possono ricordare delle azioni per un breve periodo di tempo.

Per portare a termine questi studi, ai cani è stato mostrato un oggetto nascosto e poi è stato chiesto loro di aspettare per un breve intervallo temporale prima di cercarlo. I risultati hanno dimostrato che i cani sono stati in grado di mantenere la memoria della posizione dell’oggetto per circa due minuti.

Questa potrebbe essere una base per comprendere la durata della memoria dei cani a breve termine.

Ma cosa succede quando i ricordi sono legati a un passato più remoto?

cane appoggiato su un tavolo con accanto la foto di una località turistica

Come si stava bene in vacanza l’anno scorso…

E la memoria dei cani a lungo termine?

Stiamo camminando per strada e, ad un certo punto, incontriamo il nostro vicino di casa che, purtroppo, non ama così tanto gli animali.

Il nostro cane è con noi e vediamo subito che assume un atteggiamento un po’ scontroso e uno sguardo che ci suggerisce che in quel momento non è per niente a suo agio.

Eventi come questo possono essere successi a tutti e la conclusione che possiamo trarre è che, semplicemente, il nostro cuore a quattro zampe si ricordi e ‘cataloghi’ quella persona come sgradita, se non addirittura ostile.

Questo aspetto ha a che fare con la memoria dei cani a lungo termine, ma è corretto dire che i cani si ricordino gli eventi di un passato così remoto?

Su questo tema, uno dei più autorevoli etologi al mondo, Mark Bekoff, ha spiegato che la memoria a lungo termine rappresenterebbe l’archivio delle sue esperienze, in cui memorizza tutti gli eventi che sono accaduti nell’arco della vita.

Questo gli permetterebbe di ricordare gli odori, i suoni, gli oggetti, i luoghi e, sicuramente, anche le persone con cui è entrato in contatto.

E questo si lega sia con la memoria dei cani episodica che con quella associativa di cui abbiamo parlato qualche riga sopra.

un cucciolo di cane in gabbia con flebo

I nostri cuoricini si ricordano di avere sofferto da cuccioli?

I cani si ricordano di essere stati maltrattati?

Secondo Bekoff, al di là della natura degli eventi, sia essa positiva o negativa, il cane memorizza ciò che è accaduto durante la sua vita, in particolare nei primi mesi e nella fase di maturazione sessuale.

Questi eventi sono quelli che avranno maggiore impatto nella sua esistenza futura, perché richiamati alla mente grazie a determinati stimoli.

La risposta alla domanda sulla memoria dei cani relativa a maltrattamenti o a un passato difficile è quindi positiva: i cuoricini se lo ricordano bene.

Con il passare del tempo questa capacità di apprendere e, di conseguenza, di ricordare, non scompare, anche se andando avanti serviranno più ripetizioni per far sì che il cane memorizzi qualcosa di specifico.

Tornando all’incontro ravvicinato con il vicino di casa, il cane avrebbe potuto quindi ricordare eventi spiacevoli successi con lui in passato, e manifestare di conseguenza la sua diffidenza, oppure la sua ostilità.

E questo potrebbe anche risvegliare ricordi più ‘lontani’ che a loro volta potrebbe generare fobie, come abbiamo raccontato in questo articolo.

un cucciolo di cane mastica un osso di gomma

Gnam! Con questo osso mi diverto e in più alleno la memoria.

La memoria dei cani e la masticazione

Ebbene sì, esiste una correlazione significativa tra la masticazione e le capacità cognitive nei cani.

Questo è stato dimostrato da uno studio pubblicato su Science Direct, che ha esaminato come i giocattoli da masticare influenzassero le prestazioni dei cani in due diversi test di memoria.

In questo caso i ricercatori hanno fatto dei test dando ai pelosetti alcuni giocattoli da masticare. I cani che presentavano alti livelli di ansia hanno mostrato una maggiore frequenza di masticazione, che ha migliorato la loro condizione, ma anche le prestazioni della memoria a breve termine.

Questi risultati hanno quindi suggerito che la masticazione può avere effetti molto positivi a livello cognitivo.

E, anche se può essere scontato ribadirlo, ha dimostrato ancora una volta che i cuoricini hanno bisogno che ci prendiamo cura di loro ben oltre i loro bisogni primari.

Dare loro dei giocattoli da masticare, infatti, li ha aiutati a migliorare il benessere emotivo e questo ci dimostra quanto bene può fare riempirli di coccole e di attenzioni per farli sentire sempre amati e protetti.

una ragazza e il suo cane si scambiano baci e leccatine distesi su un prato

Sì, i cani ricordano i momenti speciali che trascorriamo con loro.

La memoria dei cani è affettiva?

Il cane ricorda ogni evento in base all’emozione che prova e percepisce nell’esatto momento in cui lo vive. Per questo si può parlare di memoria affettiva dei cani, che è comunque legata alla memoria episodica.

Un esempio lampante è quando il cane ha avuto un evento traumatico e doloroso per qualche motivo, o un’esperienza negativa con un certo oggetto; quando gli capiterà di entrare nuovamente in contatto con esso o con uno di simile, probabilmente tenderà a sottrarsi e ad allontanarsi.

Viceversa, il cane riconosce i posti che ama e le persone che adora, manifestando gioia, come ci dimostra la storia di Luca e della dolce Nuvola, che abbiamo raccontato all’inizio di questo articolo.

Forse è un po’ come la nostra capacità di associare un’emozione ad un luogo, se in quel posto preciso abbiamo vissuto emozioni positive e siamo stati bene, adoriamo quel luogo e ci torneremmo subito. Viceversa il contrario: qualora dovessimo vivere un’esperienza negativa in un posto la nostra emozione associata a quel luogo sarà negativa.

Questo in realtà è anche un tipo di apprendimento mnemonico che viene impiegato nell’educazione dei cani per insegnare determinati comportamenti, chiamato tecnica di rinforzo positivo.

In tal caso, all’azione desiderata si associa un premio o delle super coccole extra, così il cagnolino si ricorderà cosa è giusto fare per ottenere nuovamente quel prezioso premio. In questo modo, vengono potenziati gli atteggiamenti che ci piacerebbero dal nostro cane, la sua educazione nelle varie situazioni e il rapporto che abbiamo con lui.

le mani di una ragazza a forma di cuore attorno al musetto di un cane

Il nasino dei nostri pet ha decisamente dei super poteri.

La memoria dei cani è anche una questione di fiuto

Ma non dimentichiamoci del fiuto!

L’olfatto è il senso più sviluppato dei nostri amici pelosi e i cani lo usano proprio per ricordare gli odori, anche a distanza di anni.

La memoria olfattiva è infatti correlata alla memoria emotiva, come accade per noi umani.

Quante volte, sentendo il profumo della caffettiera, capiamo che in cucina c’è una bella tazza che ci aspetta e non vediamo l’ora di gustarcela?

Nel cane succede la stessa cosa: le associazioni che avvengono nel cervello sono in relazione a ciò che lui ha sentito a livello sensoriale ed emotivo quando ha interagito con le persone.

Ne deriva che i gesti, i movimenti, lo sguardo, così come la voce e soprattutto l‘odore, creino dei ricordi che restano impressi nel suo cervello.

E questa è assolutamente una questione di memoria.

Esiste una memoria uditiva nel cane?

Certo!

Il concetto è lo stesso: associare qualcosa di sgradevole o, viceversa, di gradevole a un ricordo passato. E questo, nella memoria dei cani, succede anche con le sensazioni uditive.

Il cane, ad esempio, riconosce il rumore dell’auto del suo padrone e comincia a emozionarsi ancora prima che abbia aperto la porta di casa.

Questo è un chiarissimo esempio di memoria uditiva nei cani.

Un altro esempio di memoria uditiva può essere il rumore del temporale o dei fuochi d’artificio, questi possono essere rumori davvero traumatici per il nostro pelosetto. Per questo in fase di educazione l’educatore cinofilo ripeterà il suono più volte (alzando anche il volume) per abituare il cane a ricordare quel rumore in modo che in futuro non possa aver paura di esso e non possa provare disagio nell’ascoltarlo.

E se vi fosse anche una memoria uditiva genetica?

Nel caso di un’allarme o di una sirena ad esempio. Questo particolare stimolo uditivo può ricordare l’ululato dei lupi, infatti secondo una ricerca condotta dalla dottoressa Diana Koranova il suono delle sirene d’emergenza è studiato proprio sulle frequenze dell’ululato dei lupi. Ecco perché la reazione curiosa dei nostri pelosetti!

signora anziana abbraccia il suo cane senior al parco

I cani, come noi umani, possono perdere la memoria con il passare del tempo.

I cani perdono la memoria?

La memoria dei cani può variare notevolmente da un soggetto all’altro. Inoltre, essa cambia con l’avanzare dell’età, ma anche in base alle esperienze che il cane ha vissuto.

Ad esempio, un cane che vive in libertà può avere bisogno di ricordare molte più cose rispetto a un cane che vive in famiglia. Questo perché la routine quotidiana di un cane domestico, che è sempre la stessa, può talvolta ridurre le sue capacità di memorizzazione.

Inoltre, i cani possono soffrire di disfunzioni cognitive che li portano a problemi di perdita di memoria.

In questi casi, possono essere affetti da processi degenerativi del sistema nervoso, arrivando a non riconoscere le persone familiari o l’ambiente in cui vivono, e a non rispondere agli esercizi conosciuti in precedenza o a non impararne di nuovi.

Per questo motivo, è importantissimo mantenere sempre i nostri cuori a quattro zampe vivaci e impegnati.

Si può allenare la memoria dei cani?

Gli studiosi sono concordi nell’affermare che è fondamentale allenare la memoria dei cani, in particolare quella dei più anziani.

È un po’ lo stesso che succede a noi esseri umani: se ogni giorno seguiamo la stessa routine, non facciamo mai cose nuove o vediamo sempre le stesse persone e gli stessi luoghi, dopo un po’ le nostre capacità di pensiero, di concentrazione e anche di memoria possono risentirne.

Per allenare la memoria dei cani si possono utilizzare giochi di attivazione mentale per provare a rendere le giornate più stimolanti, ma cercando di mantenere comunque le sue abitudini, una routine che al nostro pelosetto piace molto oltre ad essere davvero importante, se vuoi saperne di più leggi il nostro articolo a proposito di questo argomento.

un bambino legge un libro nel bosco con il suo cane cucciolo

I cuoricini pelosi sono protagonisti di tante storie che sciolgono il cuore.

Esistono dei libri sulla memoria dei cani?

Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà

Un libro molto legato al tema della memoria dei cani è “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” di Luis Sepulveda.

Questo romanzo racconta la storia di un cane lupo che viene perso da una carovana in Cile e ritrovato da un giaguaro, che lo porta alla casa del capo della tribù dei Mapuche.

La nuova famiglia accoglie il cucciolo, lo chiama Aufman ed egli diventa il migliore amico del figlio del capo tribù, il piccolo Aukamañ.

I due crescono insieme in armonia con la natura, ma la loro vita viene sconvolta dall’arrivo di persone crudeli che vogliono impossessarsi della terra per costruire strade e ferrovie e non si fanno scrupoli a distruggere tutto ciò che blocca le loro ambizioni economiche e di potere.

Aufman e Aukamañ vengono purtroppo separati e il ragazzo, una volta cresciuto si solleva contro gli oppressori.

Non vogliamo naturalmente spoilerare il finale, ma nel corso del libro succede qualcosa per cui la memoria del cane è fondamentale e dà vita ad eventi che sono un inno alla fedeltà, all’amicizia e alla libertà più autentiche.

Per concludere, ora che sappiamo qualcosa in più sulla memoria dei cani possiamo anche comprendere meglio i loro atteggiamenti ma, soprattutto, impegnarci a prenderci cura del loro benessere cognitivo.

Possiamo farlo stimolando la memoria dei cani con il gioco, facendo provare ai pelosetti tante nuove esperienze e riempiendoli di baci e coccole, così che i loro ricordi possano essere sempre meravigliosi.

Articolo redatto con la consulenza di Chiara Festelli, Educatrice Cinofila.

 

Registrati alla newsletter

You may unsubscribe at any moment. For that purpose, please find our contact info in the legal notice.