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Il mondo mistico e indipendente dei gatti

Il mondo mistico e indipendente dei gatti
Febbraio 17, 2024 Yuup
Tempo di lettura: 15 minuti
Indice
gatto a pelo lungo sdraiato su una stuoia sul pavimento in legno di una casa

17 febbraio, segnate questa data sul calendario perché è il giorno dedicato ai nostri principi felini: la Festa Nazionale del Gatto!

La ricorrenza, nata in Italia nel 1990 e celebrata in diversi Paesi di tutto il mondo, è stata istituita per sensibilizzare le persone sul tema dell’adozione di questi piccoli compagni di vita.

Il gatto, con il suo fascino enigmatico e la natura indipendente, è sicuramente una delle specie più affascinanti del regno animale.

Se ci pensiamo un attimo, potremmo quasi dire che il gatto disponga di tutte le virtù di cui ognuno di noi vorrebbe poter godere:

  • agilità con precisione al millimetro;
  • forza controllata e misurata per aggrapparsi in punti strategici e del tutto irraggiungibili;
  • passo felpato assolutamente impercettibile;
  • baffuti sensori potenziati… che neanche un radar!
  • scaltrezza in abbondanza;
  • udito amplificato che a Superman gli fa un baffo!
  • grande indipendenza: lui va per la sua strada… quando torna, torna!
  • visione notturna o quasi: indubbiamente a noi umani sarebbe utilissima per non sbattere contro gli spigoli;
  • eleganza innata e sopraffine in ogni singola mossa;
  • intelligenza sublime: acutamente sbattuta in faccia, ogni volta che si presenta l’occasione.

 

Le ha proprio tutte, vero?

Inoltre, il suo comportamento incarna uno spirito di autonomia e mistero che affascina l’essere umano da millenni. E allora, prepariamoci ad esplorare in modo più approfondito la natura indipendente del gatto, confrontandolo con i nostri amici cani e scoprendo qualcosa in più come curiosità e antiche storie legate al mondo felino.

gatto a pelo lungo cammina in un prato

Il gatto è il mix perfetto di eleganza, mistero e fascino.

Ecco una prima curiosità!
Sapete come è stata stabilita proprio la data del 17 febbraio per la Festa del Gatto?

La giornalista e amante dei gatti Claudia Angeletti propose un referendum diffuso attraverso la rivista “Tuttogatto”, per scegliere insieme ai suoi lettori un giorno da dedicare ai gattoni. Tra le numerosissime proposte ricevute a spiccare fu quella di Oriella Del Col, che motivò il 17 febbraio dandone una spiegazione davvero significativa:

La tendenza di voler essere liberi dalle regole dei gatti ricorda molto il carattere delle persone con segno zodiacale Acquario. E qual è il mese di questo segno? Esatto, proprio febbraio!

Ci sono anche altre diverse coincidenze che hanno portato alla scelta della data del 17 febbraio. Questo mese in passato era considerato il periodo preferito da gatti e streghe ed il 17 nella cultura italiana è sempre stato associato alla sfortuna, caratteristica spesso attribuita anche ai nostri amici felini.

In più, se proviamo ad anagrammare il numero 17 in cifre romane (XVII) potremo notare che è possibile formare la parola latina VIXI, ovvero “sono vissuto”. Il gatto, invece, dall’alto della credenza che possiede 7 vite, sembrava poter essere in grado di superare anche l’ostacolo della morte, rendendolo un animale davvero leggendario. Il numero 17, infatti, può essere letto anche come 1-7, ovvero “1 vita per 7 volte“.

Una motivazione azzeccata, vero?

Bene, ora, addentriamoci nella scoperta del Pet più indipendente e fiero di casa!

L’indipendenza felina: una storia antica

La nozione di indipendenza dei gatti è profondamente radicata nel loro patrimonio evolutivo.

Nati da un solitario antenato del deserto, il Felis silvestris, un felino selvatico vissuto nel continente africano più di 6 milioni di anni fa, con il tempo e l’evoluzione i gatti hanno mantenuto molte delle caratteristiche d’origine, come ad esempio la preferenza a rimanere per lo più soli e la tendenza alla caccia come stimolo di sopravvivenza autosufficiente. Proprio la conservazione di questi comportamenti ha contribuito a dotare il gatto di un insieme unico di abilità e comportamenti che, se confrontati con i loro “acerrimi nemici” cani, evidenziano grandi differenze anche nel comportamento nei confronti degli esseri umani.

Infatti: da un lato ci sono i felini, caratterialmente solitari, mentre dall’altro i canidi che, avendo origine dal lupo, prediligono la vita in gruppo.

gatto arancione gioca con una lucertola

I movimenti della caccia, per gioco o per necessità, sono un carattere felino tramandato da milioni di anni.

L’indipendenza del gatto si manifesta oggi nelle sue abitudini quotidiane e nelle interazioni con gli esseri umani. Spesso è lui a dettare gli orari, dall’ora della pappa ai momenti di affetto, mostrando una natura perspicace nel decidere quando e come interagire con l’ambiente e i suoi compagni di vita. Questa interazione sociale selettiva sottolinea la sua autonomia, rendendolo un pet affascinante ed intrigante che rispetta – e allo stesso momento esige – il suo spazio personale.

Ad ogni pet il suo comportamento: cane vs gatto

Il cane e il gatto sono i due animali domestici più diffusi al mondo, ognuno dei quali a modo loro ci offre una compagnia unica.

Nonostante siano entrambi apprezzati per la loro capacità di fornire affetto e conforto, i loro comportamenti e le loro interazioni con gli esseri umani e l’ambiente circostante possono essere molto diversi da più punti di vista, da quello comunicativo a quello delle interazioni con noi umani, ma anche con gli altri animali.

Le differenze di comunicazione tra cane e gatto

I cani hanno diversi modi di comunicare, tra cui una serie di vocalizzi, il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. Sebbene possano comprendere più di 100 vocaboli, alcuni addirittura il doppio, è stato analizzato il fatto che possano invece vocalizzare “solo” circa 15 suoni diversi. Il cane infatti può abbaiare, ringhiare, guaire o latrare, oltre ad altri suoni che possono esprimere gioia, paura ed eccitazione.
Anche il loro corpo è uno strumento di comunicazione molto potente: osservando la posizione della coda, delle orecchie, del corpo rispetto ad una determinata situazione, possiamo comprendere cosa vuole comunicarci il nostro cagnolone, se è sereno e rilassato o magari a disagio in un preciso contesto. In grado anche di comprendere il nostro stato d’animo, il cane, risulta davvero abile a leggere le nostre espressioni e posture, una caratteristica unica che lo rende un compagno di vita inseparabile. 

I gatti, invece, hanno una comunicazione molto più articolata. Possono riprodurre fino a 100 suoni diversi, ognuno per un’occasione specifica. Dal tenero miagolio della madre per il richiamo dei suoi cuccioli ai suoni più cupi e minacciosi dei maschi nei periodi di calore, la loro comunicazione è estremamente varia. Non solo nei suoni, ma anche nei comportamenti. Difficilmente il nostro gatto ci correrà incontro come il nostro Fido quando ci vede, ma piuttosto si avvicinerà con fare sornione e tranquillo, mostrando comunque il suo affetto con morbidi colpetti d’anca sulle nostre gambe, tenendo la coda ben dritta ed emanando delle profonde e rilassanti fusa a profusione.

A proposito di suoni, lo sapevate che il classico “miao” del micio non è un suono che usa in natura per comunicare con i suoi compagni di specie ma solo con noi umani? Questo perché, essendo animali molto intelligenti, hanno capito che il miagolio aveva il potere di attirare la nostra attenzione!

Gatta femmina sdraiata con il suo cucciolo

Avete mai sentito una gatta comunicare con i suoi cuccioli? Troppo dolce!

Le differenze di socializzazione e affetto tra cane e gatto

I cani sono naturalmente inclini a formare forti legami sociali e sono generalmente più affettuosi verso i loro proprietari e a volte anche verso gli estranei. Non tutti magari amano il contatto fisico, come carezze e coccole, ma sicuramente tutti spesso cercano attenzione e approvazione nel loro compagno di vita umano. Questo comportamento nasce dalle loro origini del branco, in cui la coesione sociale è vitale.

Sicuramente c’è da specificare che non tutti i cani sono uguali. Ci sono alcune razze che per natura sono più predisposte al contatto e all’affetto. Parliamo ad esempio del Golden Retriever, del Labrador Retriever, del Cocker Spaniel e del Beagle, ma anche di cani da compagnia di piccola taglia come il Barboncino, il Cavalier King Charles Spaniel ed il Papillon. Indubbiamente poi vi sono alcune razze o esemplari per cui il padrone risulta una vera ragione di vita, un’ossessione, e organizzano le loro giornate solamente in virtù di devozione nei suoi confronti.

I gatti
, viceversa, possono anche formare legami profondi con i loro umani, mostrando affetto attraverso le fusa, strofinandosi contro le persone e talvolta sedendosi in grembo. Ma anche per i nostri amici felini non esiste una regola unica: alcuni esemplari possono adorare il contatto umano e lasciarsi accarezzare ovunque, mentre altri sono meno socievoli e prediligono l’essere soli tendendo a sopportare meno il contatto su zone sensibili come la pancia, la coda e le zampe.

Di sicuro i gatti sono generalmente più selettivi su come e quando cercare attenzioni. Sono loro che approcciano il contatto con il loro padrone, secondo le loro condizioni, e non sempre rispondono all’interazione avviata dall’uomo.

Gatto a strisce grigie e nere con pancia bianca si strofina sulle gambe di una donna

Anche se non lo ammetterà mai fino in fondo, il vostro gatto vi dimostrerà a modo suo che vi vuole bene.

Le differenze di comportamento in contesto territoriale tra cane e gatto

Un’altra differenza significativa riguarda il comportamento che entrambi adottano sul territorio. I cani generalmente possono avere un’attenzione più marcata verso il territorio e la gestione degli spazi, anche se naturalmente non tutti sono tagliati per fare i guardiani… alcune razze o esemplari possiedono caratteristiche comportamentali specifiche per difendere il territorio che li circonda (ovunque si trovino) da veri e propri cani da guardia. Altri, ad esempio che abbaiano allo stremo al cancelletto, sono forse più semplicemente in stato di tensione emotiva ed insicurezza costante nel veder passare qualcuno, e questo, facendoli sentire in pericolo, li porta all’agitazione.

Siamo abituati ad associare il cane frequentemente al concetto di territorio, anche quando si parla di marcatura, ovvero quando lo vediamo fare pipì ripetutamente durante la passeggiata, naturalmente subito pensiamo che lo faccia per marcare il territorio… giusto? Effettivamente il cane quando urina può voler marcare il suo passaggio, in modo tale da sovrapporre quello degli altri che percorrono il suo stesso tragitto quotidianamente. C’è da tenere a mente però che le marcature possono avere anche altri numerosi significati: permettono innanzitutto di rilasciare e ricevere informazioni sullo stato del cane (emotivo, riproduttivo…),  ma possono essere anche la manifestazione di uno stato ansioso o un disagio rispetto ad una situazione difficile da affrontare e quindi una strategia volta a ridurre lo stress. Più nello specifico, per quanto riguarda gli spazi, una marcatura può avere la funzione di orientamento in un ambiente, acquisire fiducia e confidenza rispetto all’ambiente circostante, può servire a confermare l’appartenenza ad un gruppo o la coesione sociale.

Anche i gatti possono essere territoriali, ma in modo molto diverso, più individualista. Segnano il loro terreno con ghiandole odorose situate sul muso e sulle zampe – pensiamo ad esempio a quando il nostro gatto strofina il suo musetto contro parti della casa o sulle nostre gambe, ma anche sulle nostre mani. Da una violazione del loro territorio, specialmente con altri felini, possono insorgere conflitti a volte anche piuttosto violenti che causano ferite e tagli da graffi e morsi. Questo comportamento riflette i loro antenati, selvatici solitari, per i quali la definizione del loro territorio era fondamentale per la caccia e la sopravvivenza.

Gatto tigrato combatte scherzosamente con un gatto arancione e bianco dentro casa

“Via dalla mia poltrona! È il mio territorio.”

Le curiosità sui gatti

Al di là delle loro abitudini sociali, i gatti hanno una serie di abilità e caratteristiche sorprendenti che li hanno resi protagonisti delle curiosità più disparate.

Vediamone alcune insieme!

  • Una ricchezza invidiabile: secondo il Guinnes World Record il primato del gatto più ricco di sempre appartiene a Blackie, un micione che, per volontà del suo padrone dopo la morte, è stato riconosciuto come unico erede acquisendo un patrimonio di ben 7 milioni di sterline inglesi. Chissà quante prelibatezze e giocattoli tutti per sé avrà potuto comprarsi! Scopri tutti gli altri record legati al mondo animale in questo articolo.
  • Una vita di pisolini: il gatto è noto per i suoi lunghi sonni durante la giornata. Infatti, dorme per ben il 70% della sua vita, appisolandosi in media per 13-16 ore al giorno! Ogni tanto ci vorrebbe anche per noi una “vita da gatti”, vero?

 

Gatto dorme sul divano con la pancia in su

“Sono finalmente pronto per il mio pisolino di qualche ora!”

 

  • Un’avventura spaziale: il 1963 è una data storica per il mondo felino. Felicette fu il primo e per ora l’unico gatto al mondo ad andare nello spazio. Quale soprannome le fu assegnato al suo ritorno sulla Terra? Naturalmente “Astrocat”!
  • Una condivisione particolare: cosa potranno mai avere in comune un gatto, una giraffa e un cammello? Vi sembrerà strano, ma questi animali solo gli unici ad avere una tecnica di movimento uguale! Infatti, spostano prima entrambe le zampe di un lato, poi quelle del lato opposto, muovendo ad ogni passo metà del loro corpo in avanti.
  • Una genetica… ruggente: è risaputo che i gatti, da veri felini, hanno delle caratteristiche comuni con i grandi cacciatori come leoni, leopardi e tigri. Proprio con questi ultimi animali, il gatto condivide ben il 95.6% del patrimonio genetico. Ecco da dove arriva tutto quel coraggio che il gatto dimostra anche nei confronti di animali dalla stazza maggiore!

 

Gattino tigrato si specchia. Nello specchio c'è l'immagine di una tigre

Un’anima grande in un corpo piccolino: il gatto è un vero guerriero!

I miti e le leggende sui gatti

Oltre a mille e più curiosità sui gatti, i nostri amici felini sono stati storicamente oggetto di miti e leggende di tutte le culture.

Ad esempio, nella mitologia nordica, si narrava che la dea Freyja, associata all’amore, alla bellezza e alla fertilità, cavalcasse un carro trainato da due grandi gatti. Questa rappresentazione evidenzia come la riverenza e gli attributi mistici associati ai gatti fosse una tendenza radicata fin dall’origine dei secoli.

Ben più risaputa è l’associazione del gatto nel periodo medievale agli ambiti della stregoneria. In particolare, il gatto nero veniva percepito come un animale portatore di malaugurio, miseria e cattivi auspici. Oggi per fortuna questo pensiero è stato superato e non c’è niente di più bello del vedere un micione dal pelo nero, lucido e con due bellissimi occhioni gialli, verdi o blu.

Tra le diverse credenze popolari sul colore del manto dei felini, esistono anche diverse storie legate al gatto calico. Ne abbiamo parlato in questo articolo.

Gattino nero dentro ad un vaso

Come facciamo a dire che questo docile gattino nero possa portare sfortuna? È impossibile!

A differenza del Medioevo, nell’antico Egitto il gatto era considerato una presenza divina: Bastet infatti è una Dea-gatto protettrice degli umani e della casa. Nei testi egiziani il gatto è associato e illustrato molto spesso nei disegni e negli affreschi di carattere religioso, in quanto animale molto venerato e rispettato. Dietro a questa devozione c’è anche una spiegazione concreta: con il suo carattere di cacciatore, teneva lontani topi e altri piccoli animali, evitando così l’accumulo di sporcizia nelle case e la diffusione di batteri pericolosi alla salute degli esseri umani.

gatto cammina sopra un muretto. Nello sfondo si vedono le piramidi egizie e una sfinge

L’Egitto è nell’essenza di ogni gatto.

Il mondo dei gatti è ricco di complessità, dalla loro natura indipendente e dai loro comportamenti unici alla miriade di curiosità e miti che li circondano. Come creature che camminano tra il familiare e il misterioso, i gatti continuano a incantare e a incuriosire coloro che cercano di capirli.

Di una cosa però siamo certi. La loro capacità di stare al mondo in autonomia, unita al ricco significato storico e mitologico, assicura che i gatti rimarranno un soggetto di fascino e ammirazione per sempre!

 

Articolo redatto con la consulenza di Chiara Festelli, educatrice cinofila.

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